Rivaleggiando con la Galleria Tretyakov di Mosca, come più bella collezione al mondo di arte russa, il Museo di Stato russo ha una storia illustre che ha avuto inizio quando lo zar nazionalista Alessandro III diede vita ad una significativa collezione d'arte di artisti russi. Suo figlio, Nicola II, ha deciso di aprire un museo in onore del padre e, nel 1895, acquistò il Palazzo Mikhailovskiy per ospitare la collezione. Originariamente chiamato Museo Alexandrovskiy, è stato aperto al pubblico nel 1898.
Dopo la rivoluzione, il museo ha beneficiato in maniera massiccia dalle confische statali di opere d'arte, e la mostra permanente è stata lentamente ampliata. La collezione del museo comprende oltre 400.000 opere che coprono l'intera storia dell'arte russa. A differenza della Galleria Tretyakov, il Museo Russo continua a mostrare l'arte di tutti i tempi in un unico spazio. Dalla caduta dell'Unione Sovietica, il Museo Russo è diventato anche il curatore di tre dei più significativi edifici storici di San Pietroburgo, dando al museo l'opportunità di esporre ancora di più.
LA COLLEZIONE PRINCIPALE PRESSO IL PALAZZO MIKHAILOVSKY
Il Museo di Stato Russo è davvero una notevole collezione di arte nazionale, tracciando lo sviluppo delle arti visive in Russia dalla sua icona-pittura di origine bizantina alle varie sperimentazioni d'avanguardia dei primi anni del 20° secolo, quando l'arte russa finalmente esplose sulla scena internazionale.
Mentre il paragone col Tretyakov non regge per la collezione di icone, il Museo Russo eccelle nella sua collezione di opere del 19° secolo, che sono alloggiate al secondo piano del Palazzo Mikhailovsky. Le prime opere di artisti del calibro di Alexei Venetsianov e Pavel Fedotov sono più interessanti per le loro intuizioni sullo stile di vita dei contadini e la borghesia della Russia nei primi anni del 19° secolo a discapito della loro originalità artistica, fino a quando un gruppo di 14 studenti presso l'Accademia Imperiale d'Arte, nel 1863 voltarono le spalle al classicismo e si propose di creare un'arte tutta "Made in Russia", uno stile nazionale genuinamente originale.
Il famoso Ilya Repin appartiene proprio alla generazione di questi nuovi originali pittori russi. Ampiamente considerato come il più grande pittore realista della Russia, è molto ben rappresentato nel Museo Russo di San Pietroburgo, e il suo ritratto di Lev Tolstoj in abito contadino e il gigantesco Meeting Cerimoniale del Consiglio di Stato del 7 Maggio 1901 sono particolarmente impressionanti.
Gli ultimi grandi pittori del 19° secolo coltivarono l'originalità dei nuovi pittori russi, dipingendo scene storiche e paesaggi in stile rigorosamente realista, impregnato da un forte senso di giustizia sociale e di patriottismo liberale. Tuttavia, gli elementi di misticismo e simbolismo iniziarono a svolgere un ruolo sempre più importante nelle opere di artisti come Vasily Surkov e Viktor Vasnetsov, entrambi specializzati in dipinti di scene storiche spesso violente.